LA CASA DI COOPERATIVA È DAVVERO DI LUSSO

Cosa significa lusso sostenibile? Significa poter acquistare un’abitazione a misura delle proprie esigenze, e allineata ai migliori standard del mercato, anche con uno stipendio normale, per una famiglia o per un single. Un’esigenza diffusa nell’area milanese, dove opera da 10 anni Green Coop Società Cooperativa Edilizia, nata per dare risposta all’emergenza sociale abitativa in particolare delle Forze dell’ordine, da qui la convenzione con l’Associazione Nazionale Carabinieri, ma subito estesa nello spirito cooperativo a chiunque cercasse alloggio a un prezzo calmierato. “Lusso sostenibile significa un abitare confortevole – precisa Ermanno Orini, presidente di Green Coop – che esce dal sentire comune che vede l’edilizia cooperativa come brutta, di bassa qualità. Al contrario, con l’aiuto degli architetti Vincenzo Boldi e Bruno Bellini riusciamo a offrire abitazioni di pregio a un prezzo sostenibile, al di sotto della media del mercato”. Green Coop opera nella prima cintura del nordovest di Milano, area caratterizzata da prezzi molto alti al metro quadro. E qui riesce a rimanere in una fascia di prezzi simile a quella dell’usato, pur offrendo abitazioni veramente green, con la geotermia, la domotica, spazi a misura d’uomo e soprattutto a misura di comunità.

“Crediamo davvero nella casa come struttura politica, di comunità, nella ‘oikos’ – spiega il presidente – nella creazione di una edilizia popolare nel senso più puro del termine. Credo sia il compito della cooperazione: riqualificare aree degradate o creare ex novo spazi veri di vita”. Come si può fare concretamente? Attraverso una cooperativa sana, leggera e trasparente, al 100% a mutualità prevalente, nella quale operano professionisti pagati il giusto e persone pronte ad appoggiare attraverso i loro investimento l’intento del socialmente utile. “Vogliamo realizzare progetti utili – aggiunge Ermanno Orini – contesti abitativi veramente green e sostenibili, che non siano asettici, ma nei quali ci sia qualità anche sociale della vita, attraverso la condivisione di servizi ed esperienze”. Quindi giardini condivisi, magari una piscina o la palestra, aree per lavorare o studiare. E per le singole abitazioni, spazi definiti in base alle reali esigenze delle persone, grazie a studi specifici svolti con istituti universitari, come il Politecnico di Bologna. “Tra i primi interventi che abbiamo completato – dice l’architetto Bruno Bellini – la palazzina residenziale di Ospiate di Bollate è stata una vera scommessa: si trattava di un’area degradata nella quale abbiamo realizzato prima una palazzina, poi la strada e la pista ciclabile, insieme al Comune di Novate, le villette e una seconda palazzina. Volevamo distinguerci da subito, anche grazie alla mia esperienza di assessore all’Urbanistica, scegliendo un’area e riqualificandola completamente, a prezzi molto avvicinabili”.

“Telecamere sull’intero perimetro, colonnine per la ricarica delle auto elettriche – aggiunge l’architetto Vincenzo Boldi – Il lusso consiste in strutture adeguate ai tempi, e tutto in edilizia libera”. È importante sottolineare che ciascun progetto pone estrema attenzione alla gestione post vendita, ai costi di manutenzione per le strutture comuni e al comfort delle persone, creando anche nella stessa palazzina unità abitative tutte diverse, sfruttando al massimo le cubature. Il pensiero va ai cortili e ai ballatoi di una volta, dove giocavano i bambini, rivisti in chiave moderna. La pandemia ha anche cambiato le aspettative delle persone rispetto all’abitazione, ponendo ancor di più l’accento sulla qualità dell’abitare.